Come ricorda Giovanni Tesio, filologo, critico letterario e storico della lingua italiana,  l’idea di scrivere una “biografia autorizzata” di Primo Levi nacque ala fine del 1986 in seguito a “una incrinatura” che Tesio aveva avvertito in Levi. Alla vigilia di Natale di quell’anno lo studioso contattò in merito lo scrittore, che accettò la proposta “subito e senza fare obiezioni”. Seguirono tre incontri, nei quali Tesio raccolse materiale, non avendo un “piano di battaglia” preciso sul progetto. L’idea era di ripercorrere, in momenti successivi e con l’aiuto di un registratore, la vita di Primo Levi in modo cronologico. Un registratore che di tanto in tanto veniva spento, per consentire a Levi di esprimersi con più libertà: aveva infatti avvertito Tesio che la biografia avrebbe dovuto essere “tradotta”, “ossia da interpretare”.

Il risultato di queste conversazioni, che furono interrotte dalla scomparsa dello scrittore, è contenuto nel testo edito nel 2016 da Einaudi Primo Levi, Io che vi parlo, conversazione con Giovanni Tesio, definito “una conversazione inedita in cui l’uomo, il testimone, il chimico e lo scrittore si saldano insieme mirabilmente, componendo una

preziosa autobiografia”.               

Il testo sarà presentato dall’autore, da Roberto Cicala e da Giovanni Cerutti, in occasione del Giorno della Memoria 2017, giovedì 26 gennaio alle 18 presso la Biblioteca Civica Negroni nell’ambito del ciclo I Giovedì letterari, di cui alleghiamo il programma completo.

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Elena Mastretta