Chi siamo

L’Istituto, sorto nel 1965 e retto dal 1968 da un Consorzio di enti pubblici locali, è un centro studi specializzato in storia contemporanea e fornisce un supporto, completo e aggiornato, all’attività di ricerca che si svolge sul territorio.

Chi siamo

L’Istituto, sorto nel 1965 e retto dal 1968 da un Consorzio di enti pubblici locali, è un centro studi specializzato in storia contemporanea e fornisce un supporto, completo e aggiornato, all’attività di ricerca che si svolge sul territorio.

Presso la sede è possibile usufruire dei servizi di biblioteca, emeroteca, archivio, mediateca e consulenze scientifiche. L’accesso è libero e regolamentato da norme di consultazione e prestito.
Nel promuovere la conoscenza storica, organizza convegni, seminari, incontri, pubblica libri e periodici collaborando con le Università oltre che con analoghe istituzioni e associazioni culturali italiane e europee.
Nel campo della didattica è centro di servizi per la formazione sia dei docenti che degli studenti, promuovendo ricerca, corsi d’aggiornamento, stages e lezioni.

Nell’essere custode della memoria storica del Novecento si ispira ai valori di pace e convivenza civile ereditati dalla lotta per la libertà e sanciti dalla Costituzione repubblicana. L’Istituto è intitolato al prof. Piero Fornara, pediatra di fama internazionale, personaggio di spicco dell’antifascismo novarese e “Prefetto della Liberazione”.

 

Appuntamenti

Feb
8
Sab
2025
Giorno del Ricordo 2025 a Novara @ Sala dell'Accademia del Broletto
Feb 8@10:00–Feb 16@19:00

In occasione della Giornata del Ricordo 2025, l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel V.C.O. “Piero Fornara” in collaborazione con la Sezione Novarese dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, organizza una serie di eventi per cittadini e studenti, allo scopo di sensibilizzarli sulla storia del Confine orientale del nostro paese.

Quest’anno gli eventi si svolgeranno presso il Broletto (Sala dell’Accademia e Arengo) dal giorno 8 al giorno 16 febbraio e consistono:

  • Esposizione della mostra “Confine, Foibe, Esodo, Ricordo”, 25 pannelli che ripercorrono la storia delle terre dell’Alto Adriatico Orientale nel 20° secolo e che si concentrano sulla catastrofe dell’italianità di quei territori. Inaugurazione il giorno 8 febbraio alle ore 10.00. La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 negli orari di apertura della Galleria Giannoni. I visitatori saranno accompagnati dagli iscritti all’ANVGD e dai collaboratori dell’Istituto Storico.
  • Incontri con i testimoni dell’esodo nel novarese dall’11 al 14 febbraio, rivolto agli studenti delle scuole novaresi e della provincia, con proiezioni di filmati e immagini d’epoca. Introduzione storica a cura dell’Istituto.  

Per maggiori informazioni per le visite da parte delle scuole scrivere a didattica@isrn.it.

Le iniziative sono organizzate in collaborazione e con il patrocinio della Provincia e del Comune di Novara.

“Face de Villaggio” per la Giornata del Ricordo @ Galliate Castello Visconteo
Feb 8@16:30–Feb 16@18:30

Face de Villaggio” è una mostra ideata e realizzata dal fotografo novarese Mario Finotti e organizzata in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza “Piero Fornara” nell’ambito delle celebrazioni del 70° anniversario della posa della prima pietra del Villaggio Dalmazia di Novara, avvenuta il 3 ottobre del 1954.
Finotti ha trascorso lunghi pomeriggi nelle strade e nelle abitazioni del quartiere, fotografando le face (i volti) degli appartenenti alla comunità Giuliano-dalmata. Uomini e donne che prima di approdare nelle abitazioni costruite nella periferia sud dalla città, vivevano all’interno della Caserma Perrone, sede del Centro Raccolta Profughi e, prima ancora, nei territori del Confine orientale d’Italia ceduti alla Jugoslavia al termine del Secondo conflitto mondiale.
L’autore ha considerato questo lavoro come l’opportunità per capire le peculiarità del soggetto che stava fotografando. E per capire fino in fondo è stato necessario innanzitutto conoscere e farsi coinvolgere senza pregiudizi. Nella primavera-estate di questo 2024 ha così percorso così le strade del Villaggio, ha sostato sulle panchine, è entrato nelle loro case. Ha avuto la possibilità di entrare nelle vite delle persone, ammettendo con grande onestà intellettuale di aver corretto qualche idea sbagliata su quella gente. Il risultato è stato un lavoro finale che restituisce, dalla prima a l’ultima delle immagini, la specificità della comunità giuliano-dalmata novarese e ciò che distingue quel luogo e quelle persone rispetto il resto dei quartieri cittadini. Si tratta di un mondo a parte, dove è possibile riflettere sugli stravolgimenti della vita a causa delle grandi tragedie della storia.

 

Giorno del Ricordo a Gravellona Toce @ Biblioteca Civica Camona
Feb 8@17:00–Feb 28@18:30
Feb
15
Sab
2025
Giorno del Ricordo 2025. “I “rimasti”. Gli italiani nella Jugoslavia di Tito”. @ Fondazione Marazza Borgomanero
Feb 15@16:30–18:00

Le ultime fasi della Seconda guerra mondiale e la firma del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio del 1947 rappresentano l’inizio della “catastrofe” dell’insediamento storico del ceppo nazionale italiano nei territori dell’Alto Adriatico orientale. Oltre mezzo milione di individui costretti a scegliere tra la nazionalità italiana e di conseguenza obbligati a lasciare quelle terre, oppure diventare una minoranza all’interno della Jugoslavia federativa dove un posto di rilievo nella società è destinato alle sole componenti slave. I “rimasti” sono gli italiani che non optano per la madre patria e che diventando dall’oggi al domani cittadini Croati o Sloveni, finendo per essere inglobati nelle strutture politiche e amministrative del nuovo regime socialista. Nonostante una parvenza di autonomia garantita dalle leggi e dallo spirito di fratellanza, gli italiani saranno sempre controllati a vista dalle autorità comuniste. Antonio Leone, studioso dell’esodo giuliano-dalmata nel novarese, illustrerà per la Giornata del Ricordo 2025, le motivazioni di chi scelse prima con caparbietà e poi con disillusione, di rimanere nei luoghi dove era nato e dove affondavano le proprie radici. All’opposto dei “rimasti” ci sono gli “andati”. Per anni due mondi distanti e inconciliabili nonostante i vincoli di sangue, di cultura, di lingua e tradizioni. Sarà la normalizzazione dei rapporti tra i Italia e Jugoslavia a partire dagli anni sessanta ad avvicinare pezzi di famiglie e vecchie amicizie, avvicinamento completato con la svolta democratica di Croazia e Slovenia.

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