Chi siamo

L’Istituto, sorto nel 1965 e retto dal 1968 da un Consorzio di enti pubblici locali, è un centro studi specializzato in storia contemporanea e fornisce un supporto, completo e aggiornato, all’attività di ricerca che si svolge sul territorio.

Chi siamo

L’Istituto, sorto nel 1965 e retto dal 1968 da un Consorzio di enti pubblici locali, è un centro studi specializzato in storia contemporanea e fornisce un supporto, completo e aggiornato, all’attività di ricerca che si svolge sul territorio.

Presso la sede è possibile usufruire dei servizi di biblioteca, emeroteca, archivio, mediateca e consulenze scientifiche. L’accesso è libero e regolamentato da norme di consultazione e prestito.
Nel promuovere la conoscenza storica, organizza convegni, seminari, incontri, pubblica libri e periodici collaborando con le Università oltre che con analoghe istituzioni e associazioni culturali italiane e europee.
Nel campo della didattica è centro di servizi per la formazione sia dei docenti che degli studenti, promuovendo ricerca, corsi d’aggiornamento, stages e lezioni.

Nell’essere custode della memoria storica del Novecento si ispira ai valori di pace e convivenza civile ereditati dalla lotta per la libertà e sanciti dalla Costituzione repubblicana. L’Istituto è intitolato al prof. Piero Fornara, pediatra di fama internazionale, personaggio di spicco dell’antifascismo novarese e “Prefetto della Liberazione”.

 

Appuntamenti

Gen
20
Lun
2025
Franco Debenedetti Teglio a Gravellona @ Biblioteca Civica Camona
Gen 20@20:30–22:00

Per la Giornata Internazionale della Memoria 2025 e ad ottanta anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea “Piero Fornara” in collaborazione con il comune di Gravellona Toce, propongono la straordinaria testimonianza di Franco Debenedetti Teglio e la sua avventura di “Hidden child”, bambino nascosto. Nato nel 1937, Franco ha trascorso i suoi primi otto anni di vita, vissuti quasi in incognito, sotto la scure delle leggi razziali del suo paese, l’Italia, poi nascosto, senza nome, anche all’estero, nel terrore continuo di essere catturato. Le conseguenze dell’ esperienza vissuta nella prima infanzia sono state molto pesanti per lui e per la sua famiglia. Dal 2001 Franco ha cominciato a ricostruire il suo passato, dal 2005 svolge incontri di testimonianza e sensibilizzazione nelle scuole e per adulti.

 

Musica per non dimenticare @ Auditorium Scuola Media Floreanini Domodossola
Gen 20@21:00–22:30

Lunedì 20 gennaio, alle ore 21, andrà in scena presso l’auditorium della Scuola Media Floreanini il concerto – recital “Musica per non dimenticare”. A 80 anni dalla Liberazione dai lager nazisti, la concertista di fama internazionale, Alessandra Sonia Romano, suonerà il “violino della Shoah” accompagnata dal fisarmonicista Nadio Marenco e dalla voce narrante dell’attrice Elda Olivieri. Lo spettacolo è organizzato dal Raggruppamento Divisioni Patrioti “Alfredo Di Dio” sezione operativa Museo della Resistenza “Alfredo Di Dio” di Ornavasso. Il “violino della Shoah” custodisce la vicenda drammatica di Eva Maria Levy, studentessa del Classico, che per il suo sedicesimo compleanno riceve in regalo un violino. La madre, Egle Segré, suona il pianoforte e sogna di fare concerti con la figlia; ma il nazi-fascismo spezzerà questo sogno, mentre per la famiglia Segré e per milioni di cittadini come loro ebrei avrà inizio un incubo dal quale Eva non farà mai ritorno. Il suo violino, però, un Collin-Mézin con una stella di David incastonata sul retro, sarà fortunosamente recuperato dal fratello di Eva, Enzo, sopravvissuto al campo di Monowitz. Sebbene danneggiato il violino verrà fatto restaurare, per poi passare nelle mani di Carlo Alberto Carutti, cremonese, collezionista di oggetti d’arte e musicofilo. Sarà proprio Carutti, per il tramite del fratello, a ricostruire la storia di Eva e a far sì che le corde di quel violino tornando a vibrare, sublimassero con la bellezza delle note l’orrore al quale aveva assistito, insieme alla sua giovane proprietaria.

Il concerto è il primo di una serie di eventi del “Festival della Libertà’” che si svilupperà su tutto il territorio, grazie alla collaborazione del Centro di Documentazione Europea, dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea “Piero Fornara”, della Società Filosofica Italiana, della Sezione Alpini ANA di Domodossola, della Scuola ad Orientamento Musicale “Gisella Floreanini “di Domodossola e del Comune di Domodossola.

Gen
21
Mar
2025
I bambini, le persecuzioni e le leggi razziali italiane @ Galliate
Gen 21@21:00–Gen 24@0:00

Per la Giornata Internazionale della Memoria 2025, l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea “Piero Fornara” in collaborazione con il comune di Gravellona Toce, propongono la particolare testimonianza di Franco Debenedetti Teglio e la sua vicenda di “Hidden child”, bambino nascosto. Nato nel 1937, Franco ha trascorso i suoi primi otto anni di vita, vissuti quasi in incognito, sotto la scure delle leggi razziali del suo paese, l’Italia, poi nascosto, senza nome, anche all’estero, nel terrore continuo di essere catturato. Dal 2001 Franco ha cominciato a ricostruire il suo passato, dal 2005 svolge incontri di testimonianza e sensibilizzazione nelle scuole e per adulti. Il programma prevede incontri sia per un pubblico adulto che per i giovanissimi nelle scuole galliatesi. I dettagli sono contenuti nella locandina.

Gen
23
Gio
2025
I giusti e lo sport. Storie di atleti che hanno scelto il Bene. @ Biblioteca Civica Negroni Novara
Gen 23@18:00–19:00

Ne I Giusti e lo sport si raccontano venti storie di atleti che hanno scelto il Bene e la Verità: tra le altre, quella del tenace antinazismo del calciatore austriaco Matthias Sinde­lar; quella della coraggiosa ciclista e staffetta partigiana Augusta Fornasari e quella, ben più nota, del grande Gino Bartali contro il fascismo e il nazismo; il dissenso dei coniugi Zátopek du­rante la repressione di Praga e quello di Tommie Smith e John Carlos, con il loro pugno guantato al­zato sul podio delle Olim­piadi di Città del Messico del 1968, insieme a Peter Norman; o ancora, la squadra del La Plata Rugby che si oppose in Argentina alla dittatura di Videla; il giocatore di football americano Colin Kaepernick, che per primo ha introdotto la protesta del kneeling; la calciatrice afghana Khalida Popal contro i talebani…
Sono storie in cui per una volta gli atleti hanno infranto il dogma che lo sport debba essere un mondo che basta a se stesso e chi ci si dedica debba dimenticarsi di quello che succede intorno a lui. E per questo, note o meno note, meritano di essere raccontate una volta di più.

A presentare il volume, il curatore Gino Cervi e uno tra gli autori Giovanni Cerutti, membro del Comitato scientifico dell’Istituto Storico della Resistenza di Novara. Presentazione di Joshua Evangelista, responsabile comunicazione di Gariwo.

Gen
30
Gio
2025
La guerra di Becky @ Biblioteca Civica Negroni di Novara
Gen 30@18:00–19:30

Per la rassegna “I Giovedì letterari” del mese di gennaio dedicati alla letteratura della Shoah, l’Istituto Storico della Resistenza di Novara presenta “La guerra di Becky” (Interlinea, 2021). Elena Mastretta dialogherà con l’autore Antonio Ferrara che si è ispirato ad una storia vera accaduta nel 1943. Per sfuggire ai bombardamenti su Milano, la piccola Becky e la sua famiglia si trasferiscono a Meina, sul lago Maggiore, dove il padre ha un albergo. Lì si sono rifugiate tante altre persone, tra cui molti ebrei fuggiti da Salonicco, e Becky fa subito amicizia con gli altri ragazzi, in particolare con Johnny, solare e ottimista. I giorni passano sereni e l’incubo della guerra sembra tramontato quando, l’8 settembre, la radio annuncia l’armistizio. Poco tempo dopo, però, un gruppo di soldati nazisti prende possesso dell’albergo, imprigionando Becky, la sua famiglia e gli altri ebrei in una stanza. È solo l’inizio di una terribile tragedia che segnerà per sempre il lago Maggiore: la prima strage di ebrei in Italia.

Feb
1
Sab
2025
A cinquant’anni dalla morte di Piero Fornara. @ Novara
Feb 1@9:30–11:30

A cinquant’anni dalla scomparsa dell’illustre Novarese, l’Istituto Storico della Resistenza a lui intitolato, ha organizzato per il 1° febbraio p.v. due momenti in ricordo di Piero Fornara e della sua straordinaria figura di “maestro in pediatria” di fama internazionale, con corrispondenze con scienziati del calibro di Alexander Fleming, integerrimo oppositore del fascismo, Prefetto della Provincia liberata e membro dell’Assemblea Costituente.

Il primo evento si terrà a partire dalle 9 e 30 nella Sala Consiliare della Provincia con le orazioni del prof. Gianni Bona che ripercorrerà l’impegno quale “medico dei bambini”, ruolo ancora presente nelle memorie dei Novaresi più anziani e del dott. Gianni Cerutti che illustrerà il percorso politico di Piero Fornara partendo dall’opposizione alla dittatura che gli costò, tra l’altro, la cattedra universitaria.

 A seguire, il secondo lo scoprimento di una targa posizionata sulla facciata della casa di famiglia in Corso Cavour, 15 a Novara.

 

Feb
15
Sab
2025
Giorno del Ricordo 2025. “I “rimasti”. Gli italiani nella Jugoslavia di Tito”. @ Fondazione Marazza Borgomanero
Feb 15@16:30–18:00

Le ultime fasi della Seconda guerra mondiale e la firma del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio del 1947 rappresentano l’inizio della “catastrofe” dell’insediamento storico del ceppo nazionale italiano nei territori dell’Alto Adriatico orientale. Oltre mezzo milione di individui costretti a scegliere tra la nazionalità italiana e di conseguenza obbligati a lasciare quelle terre, oppure diventare una minoranza all’interno della Jugoslavia federativa dove un posto di rilievo nella società è destinato alle sole componenti slave. I “rimasti” sono gli italiani che non optano per la madre patria e che diventando dall’oggi al domani cittadini Croati o Sloveni, finendo per essere inglobati nelle strutture politiche e amministrative del nuovo regime socialista. Nonostante una parvenza di autonomia garantita dalle leggi e dallo spirito di fratellanza, gli italiani saranno sempre controllati a vista dalle autorità comuniste. Antonio Leone, studioso dell’esodo giuliano-dalmata nel novarese, illustrerà per la Giornata del Ricordo 2025, le motivazioni di chi scelse prima con caparbietà e poi con disillusione, di rimanere nei luoghi dove era nato e dove affondavano le proprie radici. All’opposto dei “rimasti” ci sono gli “andati”. Per anni due mondi distanti e inconciliabili nonostante i vincoli di sangue, di cultura, di lingua e tradizioni. Sarà la normalizzazione dei rapporti tra i Italia e Jugoslavia a partire dagli anni sessanta ad avvicinare pezzi di famiglie e vecchie amicizie, avvicinamento completato con la svolta democratica di Croazia e Slovenia.

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