La Repubblica dell’Ossola

La “repubblica” dell’Ossola è frutto di una serie di operazioni militari partigiane che si susseguono nel corso dell’estate del 1944 quando le formazioni Beltrami, Valtoce, Redi, Piave occupano numerosi presidi nazifascisti della zona, inducendo il comando tedesco di Domodossola a trattare. La resa viene decisa il 9 grazie alla mediazione di don Baldoni e don Pellanda, parroci di Masera e di Domodossola, e il giorno 11 settembre i rappresentanti delle formazioni partigiane istituiscono una giunta composta da esponenti della società civile. Questa, presieduta da Ettore Tibaldi e rappresentativa di tutte le forze antifasciste presenti, svolge compiti di amministrazione e governo su un territorio esteso fino ai confini della Val Sesia, a Omegna e a Verbania, ancora in mani nemiche. Con il governo provvisorio riprende la vita democratica: si riformano sindacati e libere associazioni, la stampa ha un enorme sviluppo e numerose sono le iniziative prese dalla giunta in ambito economico, sociale, assistenziale, scolastico. Un accordo economico con la Svizzera permette l’approvvigionamento alimentare e lo stato confinante diventerà poi anche il rifugio per molti dopo la caduta di Domodossola.

La difficoltà per la gestione di un territorio liberato così ampio in un contesto bellico come quello dell’autunno del 1944, la volontà nazista e fascista di riprendere il controllo della situazione e la mancanza di consistenti aiuti alleati, determinano la caduta della città il 14 ottobre del 1944.

 

Percorso storico monumentale

Municipio, Piazza Repubblica dell’Ossola

La sala consiliare, trasformata in sala storica dal 1984 e recentemente ristrutturata, ospita documenti e foto relative alla Resistenza nell’alto Novarese e al Territorio libero dell’Ossola.  Nel cortile interno al Municipio, tre lapidi murali ricordano i quaranta giorni della Repubblica Ossolana, la Medaglia d’oro al valor militare assegnata alla città e la Medaglia d’oro al partigiano domese Silvestro Curotti appartenente alla Divisione alpina Beltrami e caduto in combattimento il 4 giugno 1944 a Oira di Nonio, sul lago d’Orta.