presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
[Luoghi]
- Cireggio
- Omegna
- Quarna
- Alpe Camasca
- Vallestrona
- Campello Monti
- Artò e Ameno
- Megolo
- Strage di Meina
- Insurrezione di Villadossola
[Protagonisti]
- Albino Calletti
- Carletto Leonardi
- Cesare Bettini
- Coppo Giuseppe
- Di Dio Alfredo
- Di Dio Antonio
- Dionigi Superti
- Enrico Massara
- Gaspare Pajetta
- Gianni Citterio
- Giuliana Gadola Beltrami
- Li Gobbi Alberto
- Li Gobbi Aldo
- Macchioni Mario
- Marchetti Aristide
- Monsignor Leone Ossola
- Rutto Bruno
- Vermicelli Gino
- Bertram Dyson: gli inglesi con Beltrami
- Weiller
- Schunnach
- Vincenzo Moscatelli
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Gino Vermicelli "Edoardo"

   Nacque a Novara nell'aprile 1922. Nel 1929, dopo la morte del padre, la famiglia emigrò a Parigi da uno zio. Frequentò le scuole francesi e, negli anni successivi, conobbe gli esuli antifascisti partecipando all'esperienza del Fronte Popolare.
   Nel 1939 entrò a far parte del Partito Comunista Italiano clandestino. Continuò ad operare clandestinamente in Francia anche sotto l'occupazione tedesca.
   Dopo il 25 luglio 1943, ritornò in Italia anche per compiti di partito, riuscendo a organizzare a Borgomanero un congresso clandestino. Nel Novarese, gli antifascisti locali avevano nel frattempo creato una prima Giunta interpartiti che, in seguito all'occupazione tedesca, diventò Comitato di Liberazione Nazionale.
   Nei giorni successivi all'8 settembre, arrivò Vittorio Flecchia, il segretario della Federazione comunista, e Vermicelli divenne il responsabile militare del partito nel novarese. In questa veste, andò a Borgosesia in aiuto di Vincenzo Moscatelli, che era appena stato arrestato.
   Nell'ottobre del 1943 fu perciò tra coloro che parteciparono all'assalto della caserma dei carabinieri di Borgosesia per far evadere "Cino".
   Successivamente, si recò nel Cusio presso la formazione del Capitano, dove trovò Lino Ferrari. Ai primi di gennaio del 1944 Vermicelli e il fratello di Lino Ferrari, Donato, si recarono a Novara per recuperare delle armi, ma furono catturati dai fascisti. Poco dopo, fu arrestato anche Lino. Beltrami, a quel punto, fece prelevare il commissario prefettizio di Omegna e ottenne così uno scambio di prigionieri per liberare i tre partigiani.
   Scarcerato, Vermicelli raggiunse a Campello Monti il Capitano, che si preoccupò di nascondere la madre di Gino presso le suore di Cireggio. A Campello, ritrovò Gaspare Pajetta e con lui, Carletti e altri formò una cellula comunista.
   Pochi giorni dopo ci fu l'abbandono della Valle Strona e Vermicelli si ritrovò nel gruppo guidato dal Tenente "Fausto", che giunse prima a Malesco e l'11 febbraio a Megolo. Vermicelli partecipò alla battaglia del 13 febbraio a fianco del Capitano e fu l'unico superstite di quel gruppo. Dopo la battaglia, con pochi altri partigiani, riparò a Rimella da Moscatelli ritrovando Cesare Bettini.
   Divenne quindi il Commissario della formazione di Bettini che presidiò il passo della Dorchetta. Tornato in seguito in Valle Strona, aderì alle Brigate Garibaldi diventando prima commissario della Xª brigata "Rocco" e poi vicecommissario della seconda divisione "Redi"¹. Partecipò all'esperienza della Repubblica ossolana, riparando successivamente in Valsesia, a Sabbia, con alcuni georgiani che avevano disertato. Tornato a Boleto, ritrovò lo zio di Parigi come Commissario politico della brigata là stabilita. Successivamente, ritornò nella sua formazione nella zona cusiana per poi passare nella formazione di Gianni Brera nella zona di Varzo.
   Alla Liberazione raggiunse Milano e poi con la sua formazione si trasferì a Baveno.
   E' morto a Verbania nel 1998.



1 Pippo Coppo era il commissario della divisione, Aldo Aniasi ne era il comandante militare.

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