presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
[Luoghi]
- Cireggio
- Omegna
- Quarna
- Alpe Camasca
- Vallestrona
- Campello Monti
- Artò e Ameno
- Megolo
- Strage di Meina
- Insurrezione di Villadossola
[Protagonisti]
- Albino Calletti
- Carletto Leonardi
- Cesare Bettini
- Coppo Giuseppe
- Di Dio Alfredo
- Di Dio Antonio
- Dionigi Superti
- Enrico Massara
- Gaspare Pajetta
- Gianni Citterio
- Giuliana Gadola Beltrami
- Li Gobbi Alberto
- Li Gobbi Aldo
- Macchioni Mario
- Marchetti Aristide
- Monsignor Leone Ossola
- Rutto Bruno
- Vermicelli Gino
- Bertram Dyson: gli inglesi con Beltrami
- Weiller
- Schunnach
- Vincenzo Moscatelli
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Mario Macchioni

   Nacque a Firenze il 26 febbraio 1904.
   Il padre, un dipendente comunale fiorentino di idee liberali, riuscì a far studiare i cinque figli e il nipote. Il giovane Macchioni intorno ai 16 anni si iscrisse alla locale Associazione Legionari Fiumani tentando successivamente di raggiungere Fiume. A suo dire, la "passione dannunziana" lo "salvò" dall'aderire allo squadrismo¹. A 19 anni si arruolò volontario negli alpini per poter "burocraticamente" terminare gli studi e, dopo aver conseguito la laurea, si sposò. Nel 1925 prese la tessera del Partito Nazionale Fascista per poter entrare in magistratura (contemporaneamente anche il padre fu obbligato a fare lo stesso per conservare l'impiego).
   Nel 1930 divenne pretore di Omegna. Nel 1942 fu deferito alla commissione federale di disciplina e in seguito radiato dal partito.
   Dopo che i tedeschi riportarono al potere Mussolini, l'avvocato Macchioni rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò. Ma il fatto che lo spinse ad aderire alla Resistenza è costituito dall'eccidio degli ebrei del Lago Maggiore compiuto dalle truppe occupanti subito dopo l'8 settembre 1943.
   Dalla metà del mese di ottobre 1943 riuscì a contattare il Capitano Filippo Maria Beltrami a Cireggio e, sempre nello stesso periodo, alcuni elementi della Democrazia Cristiana, tra cui Edoardo Somaglino che l'avvisò del tentativo fascista² di assassinare il Capitano.
   Nei primi giorni di gennaio del 1944 Macchioni salì in montagna con i partigiani in seguito all'aggravarsi della situazione. Qualche giorno dopo partecipò alla riunione chiarificatrice tra Beltrami e Moscatelli per il caso del "Capitano mascherato" a Castagneia³.
   La mattina del 23 gennaio con l'arrivo di 150uomini delle SS a Omegna, Macchioni fu costretto a rifugiarsi definitivamente a Campello Monti, perché ormai troppo compromesso e lì conobbe Gianni Citterio. La sera stessa Macchioni si recò a Genova (dal 23 al 25 gennaio) presso l'organizzazione "Otto" per recare messaggi e documenti segreti per conto di Alberto Li Gobbi. Tornato in valle, il 26 fu designato al comando del presidio di Chesio. Già il 28 ricevette però l'ordine di abbandonare la posizione ed il 30 giunse all'Alpe del Campo per portarsi successivamente a Megolo.
   Il 31 gennaio la sua famiglia fu presa in ostaggio e Macchioni fu obbligato a presentarsi ai tedeschi. Il Capitano delle SS, Ernst Simon, gli intimò di fare da tramite nei colloqui con Beltrami e così ricevette un lasciapassare che tornò utile anche ai partigiani. Per questo fatto iniziò la ventennale pendenza con Pippo Coppo che lo accusava di esser stato un collaborazionista.
   Il 5 febbraio fu presente all'incontro tra Beltrami e Simon, successivamente raggiunse Gianni Citterio. Dopo Megolo, potè recuperare le salme di Filippo Maria Beltrami e Antonio Di Dio grazie al permesso del capitano Simon.
   Per il suo passato fascista e nonostante il suo contributo alla Resistenza, dopo la Liberazione dovette (e volle) affrontare un processo per essere publicamente giudicato dalla Commissione di Epurazione(4), da cui uscì pienamente assolto.
   Morì a Omegna il 23 agosto 1983.




1 Mario Macchioni, Filippo Maria Beltrami Il Capitano, p. 7 e sg.

2 Ezio Maria Gray era probabilmente il mandante.

3 Il capitano Alberto Li Gobbi.

4 Un istituzione "ciellenistica" che lui stesso aveva patrocinato, detta anche "Tribunale del Popolo".



Lettera di Beltrami a Macchioni con l'ordine di ripiegare
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