presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
[Luoghi]
- Cireggio
- Omegna
- Quarna
- Alpe Camasca
- Vallestrona
- Campello Monti
- Artò e Ameno
- Megolo
- Strage di Meina
- Insurrezione di Villadossola
[Protagonisti]
- Albino Calletti
- Carletto Leonardi
- Cesare Bettini
- Coppo Giuseppe
- Di Dio Alfredo
- Di Dio Antonio
- Dionigi Superti
- Enrico Massara
- Gaspare Pajetta
- Gianni Citterio
- Giuliana Gadola Beltrami
- Li Gobbi Alberto
- Li Gobbi Aldo
- Macchioni Mario
- Marchetti Aristide
- Monsignor Leone Ossola
- Rutto Bruno
- Vermicelli Gino
- Bertram Dyson: gli inglesi con Beltrami
- Weiller
- Schunnach
- Vincenzo Moscatelli
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Gaspare Pajetta

   Nacque a Taino (Varese) il 27 giugno 1925, cadde a Megolo il 13 febbraio 1944.
   Cresciuto in una famiglia di saldi ideali democratici (i suoi fratelli maggiori erano Gian Carlo e Giuliano), Gaspare a quindici anni, quando ancora frequentava un liceo privato, s'industriò, con altri due compagni di classe, a far uscire un foglio dattiloscritto, che prendeva di mira i personaggi del regime fascista. Nel 1943 era già attivo nel Partito Ccomunista Italiano e fu per lui naturale, poco dopo l'armistizio, raggiungere le bande partigiane che si andavano costituendo in Piemonte. Aggregatosi, con il nome di "Sergio", alla formazione partigiana guidata dall'architetto Filippo Maria Beltrami il giovane combattè i nazifascisti prima in Valle Strona e poi in Valdossola.
   Fu qui, a Megolo, sopra Ornavasso, che si concluse tragicamente la breve vita del più giovane dei Pajetta. I partigiani di Beltrami, invece di sottrarsi, come avrebbero potuto, alle preponderanti forze armate tedesche che li avevano attaccati, decisero di resistere sulle proprie posizioni. Il combattimento durò quasi due ore; poi i partigiani si resero conto che non l'avrebbero spuntata. Fu allora che Beltrami, Gaspare Pajetta e pochi altri, ciascuno al comando di piccole squadre di combattenti, decisero di impegnarsi per coprire la ritirata del grosso della formazione. Rimasti in dodici, accerchiati dai tedeschi, non avendo altra scelta che consumare sino all'ultima pallottola o arrendersi, si strinsero attorno al loro comandante e caddero ad uno ad uno. "Sergio", colpito a un fianco, fu visto appoggiarsi a un albero e continuare a sparare, sino a che fu raggiunto da una mortale raffica di mitraglia.
   E' seppellito assieme all'amico Aldo Carletti nel piccolo cimitero di Megolo.

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