presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
[Luoghi]
- Cireggio
- Omegna
- Quarna
- Alpe Camasca
- Vallestrona
- Campello Monti
- Artò e Ameno
- Megolo
- Strage di Meina
- Insurrezione di Villadossola
[Protagonisti]
- Albino Calletti
- Carletto Leonardi
- Cesare Bettini
- Coppo Giuseppe
- Di Dio Alfredo
- Di Dio Antonio
- Dionigi Superti
- Enrico Massara
- Gaspare Pajetta
- Gianni Citterio
- Giuliana Gadola Beltrami
- Li Gobbi Alberto
- Li Gobbi Aldo
- Macchioni Mario
- Marchetti Aristide
- Monsignor Leone Ossola
- Rutto Bruno
- Vermicelli Gino
- Bertram Dyson: gli inglesi con Beltrami
- Weiller
- Schunnach
- Vincenzo Moscatelli
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
La divisione "Sforzesca"

   Nacque a Palermo il 17 marzo 1922.
   Il padre dei fratelli Alfredo e Antonio Di Dio era un brigadiere di Pubblica Sicurezza che venne trasferito a Cremona, dove lo seguì la famiglia. Antonio fece gli studi ginnasiali e liceali a Cremona e, nel 1941, entrò all'Accademia militare di Modena. Nell'agosto del 1943, col grado di sottotenente fu assegnato al 114° Reggimento Fanteria in Calabria e, il 5 settembre, trasferito alla Scuola di Applicazione di Parma.
   Dopo l'8 settembre 1943 venne fatto prigioniero dai tedeschi, ma riuscì a scappare e a rifugiarsi a Cremona. Successivamente raggiunse Alfredo a Cavaglio d'Agogna, ospite dell'antifascista Carletto Leonardi.
   I due fratelli Di Dio si spostarono in Valstrona, nel Cusio. A Inuggio e Massiola i fratelli Di Dio diventano i fratelli "Diala" dando vita alla prima "banda" partigiana della Valstrona. Altri ex militari raggiunsero i due fratelli e ben presto la formazione si irrobustì fino a compiere azioni nel Cusio e nel medio novarese. Il 23 dicembre del 1943 avvenne la fusione fra la "banda" di Filippo Maria Beltrami e quella dei fratelli Di Dio.
   A metà gennaio 1943, Antonio, con Bruno Rutto, Albino Calletti, Alberto Li Gobbi e i loro uomini, si portò in Valsesia, in appoggio ai garibaldini di Vincenzo Moscatelli attaccati da preponderanti forze nemiche, e nei giorni 17-18 gennaio fu fra i protagonisti della battaglia di Roccapietra battendosi con grande coraggio. Quando il grosso della Brigata lasciò la Valstrona (fine gennaio) per sfuggire al rastrellamento, Antonio, con il "Capitano" e parte della Compagnia "Massiola", rimase in Valle per contrastare l'avanzata del nemico.
   Il 31 gennaio si trasferirono alla piana del Cortavolo, la terrazza sopra Megolo.
   Antonio seguì il capitano Beltrami sia all'incontro di Cireggio¹, nella villa dell'avvocato Paolo Ferraris e sia all'incontro con il capitano tedesco Ernst Simon. Fu uno dei protagonisti della battaglia di Megolo e cadde in quella battaglia a fianco del suo "Capitano" e di altri 10 partigiani il 13 febraio 1943.
   Il corpo di Antonio Di Dio venne portato a Cireggio assieme a quello di Beltrami, nella cappella di S. Rocco. Quando le bare stavano per essere introdotte nel sepolcro della famiglia Beltrami, l'avvocato Mario Macchioni gridò:

"Capitano Beltrami, tenente Di Dio, viva l'Italia".

   E' Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.




1 Creggio di Trontano in Ossola.

powered by: Roberto Fonio - www.robertofonio.com