presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
- Presentazione
- Lo svolgersi della Resistenza in Ossola dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945
- L'insurrezione di Villadossola
- I deportati dall'Ossola
- La Battaglia di Megolo
- Il Rastrellamento della Val Grande
- Il salvataggio del tunnel del Sempione
- Le principali formazioni della Resistenza ossolana
- I principali Protagonisti della Repubblica dell'Ossola
- Quadro generale della prima liberazione dell'Ossola
- Descrizione dei percorsi a Domodossola e Valli
- Descrizione dei percorsi sulla destra della Toce
- Descrizione dei percorsi sulla sinistra della Toce
- Apparati
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Salvataggio del Sempione

    Negli ultimi giorni di guerra, i comandi tedeschi avevano previsto la distruzione del tunnel ferroviario del Sempione.
   In un casello della stazione ferroviaria di Varzo erano giunti su treno una sessantina di tonnellate di esplosivo, mentre all'imbocco italiano del tunnel i guastatori aveva avviato i lavori per la collocazione delle cariche, destinate a distruggere il portale sud della galleria, bloccando così i transiti ferroviari sotto le Alpi.
   Informati di ciò, le formazioni partigiane operanti in zona ed i servizi segreti svizzeri si attivarono per neutralizzare il pericolo, evitando oltretutto un intervento aereo di bombardieri alleati, che avrebbe annientato Varzo.
   Nella notte fra il 21 ed il 22 aprile 1945 mentre alcuni reparti della "Garibaldi" isolavano la Val Divedro per prevenire eventuali azioni dell'avversario, la "Volante Alpina" agli ordini di "Mirko" Ugo Scrittori catturò le sentinelle di guardia, provvedendo al recupero ed alla dispersione sul terreno dell'esplosivo, contenuto in 1500 cassette, che venne poi incendiato.
   L'operazione salvò il tunnel da sicura distruzione, consentendo di mantenere i collegamenti ferroviari con la Svizzera e l'Europa, anche in vista della successiva ricostruzione post-bellica.

Il casello ferroviario di Varzo dopo l'azione partigiana del 21 aprile 1945 (foto Bammatter in A. Rima "Come il Cantone Ticino ha vissuto la guerra totale)
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