presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
- Presentazione - Il Sentiero Chiovini
- Il Verbano nella primavera 1944
- Maggio - giugno 1944
- La pressione delle formazioni partigiane
- Azioni partigiane nel Verbano
- Azioni partigiane in Ossola
- Azioni partigiane in Vigezzo - Cannobina
- L'unificazione delle formazioni partigiane
- La reazione nazifascista
- La battaglia di Ponte Casletto
- Il rastrellamento: cronaca di dieci giorni
- Il sale della terra
- 1944-45
- Il Sentiero Chiovini
- Apparati
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Azioni partigiane in Val Cannobina

   La Val Cannobina, per la sua posizione a ridosso del confine svizzero, fino al rastrellamento di giugno non vede grosse azioni militari delle formazioni partigiane. Questo perché la valle viene utilizzata dai partigiani come un corridoio che deve rimanere tranquillo per permettere il passaggio di perseguitati politici e razziali, militari alleati fuggiti dai campi di prigionia, ufficiali e soldati italiani che rifiutano l'arruolamento coatto nell'esercito della RSI. Di questo si occupa la "Cesare Battisti", collegata ad un'apposita organizzazione clandestina dipendente dal CLN di Milano.
   L'8 giugno un reparto fascista cattura a Ponte Spoccia un gruppo di perseguitati politici guidati da un partigiano e diretti in Svizzera. La notte un reparto della "Cesare Battisti", guidato da "Arca", tenta per due volte l'attacco del presidio di Cavaglio dove vengono tenuti i prigionieri. L'arrivo di rinforzi tedeschi da Cannobio costringe i partigiani a desistere dall'attacco (un soldato tedesco viene ucciso).

Il Lago Maggiore e i monti del Verbano costituirono negli anni 1943-45 un naturale corridoio di espatrio verso la Svizzera per perseguitati politici e razziali e partigiani in fuga
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