presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
- Presentazione - Il Sentiero Chiovini
- Il Verbano nella primavera 1944
- Maggio - giugno 1944
- La pressione delle formazioni partigiane
- La reazione nazifascista
- La battaglia di Ponte Casletto
- Ponte Casletto: il piano difensivo
- Ponte Casletto: l'assalto
- Il rastrellamento: cronaca di dieci giorni
- Il sale della terra
- 1944-45
- Il Sentiero Chiovini
- Apparati
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
La battaglia di Ponte Casletto

   Ponte Casletto è un luogo nevralgico per l'accesso alla Val Grande; un passaggio obbligato lungo la strada carrozzabile che da Rovegro sale a Cicogna. Il luogo vede l'incontro della Val Grande con la Val Pogallo, i cui due torrenti si incontrano lungo due profonde forre incise tra pareti di roccia alte oltre cento metri. Vi è un ponte percorso dalla strada carrozzabile, una passerella di ferro di servizio ad una condotta d'acqua e un ponticello che permette il transito lungo la mulattiera proveniente da Cossogno. Al controllo e alla difesa di Ponte Casletto, il "Posto 1" nella distribuzione delle forze partigiane per la sua importanza strategica, Mario Muneghina assegna un gruppo di partigiani comandato dal quarantunenne milanese Nino Sacchi.
   La battaglia di Ponte Casletto si svolge l'11-12 giugno e si conclude con il superamento da parte di tedeschi e fascisti dello sbarramento difensivo. La conquista di Ponte Casletto rappresenta di fatto l'inizio del rastrellamento in Val Grande.

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