Il caratteristico borgo lacuale di Mergozzo fu teatro, il 15 settembre 1943, di uno dei primi prelevamenti di ebrei nella zona: i componenti delle famiglie Covo-Arditi, abitanti in una villa sulla collinetta del Sasso, vennero catturati da militari tedeschi e di loro non si ebbero più notizie.
Dalla stretta strada che attraversa l'abitato mergozzese si diparte - come indicato da un cartello segnaletico - una carrozzabile per la frazione montana di Bracchio, da cui una mulattiera conduce agli 828 metri dell'Alpe Vercio, località in cui una lapide posta sul muro della chiesetta ricorda il bombardamento aereo del 29 aprile 1944, quando alcuni velivoli dell'Aeronautica Militare della R.S.I. distrussero diverse baite, ritenute rifugio dei partigiani.
Oltre Mergozzo in direzione Verbania su di una roccia a sinistra della litoranea sorge uno dei cippi che ricordano il confine della "Repubblica dell'Ossola" che qui correva dal
settembre '44 e sino alla caduta della zona libera.