presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
- Presentazione
- Lo svolgersi della Resistenza in Ossola dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945
- I principali Protagonisti della Repubblica dell'Ossola
- Quadro generale della prima liberazione dell'Ossola
- Descrizione dei percorsi a Domodossola e Valli
- Descrizione dei percorsi a Domodossola città
- Descrizione dei percorsi nei dintorni di Domodossola
- Descrizione dei percorsi in Val Divedro
- Descrizione dei percorsi in Val Vigezzo
- Descrizione dei percorsi nelle Valli Antigorio Formazza
- Descrizione dei percorsi in Valle Anzasca
- Descrizione dei percorsi sulla destra della Toce
- Descrizione dei percorsi sulla sinistra della Toce
- Apparati
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Valle Anzasca

    Da Piedimulera - località in cui l'8 settembre del 1944 si svolse una feroce battaglia che aprì la strada di Domodossola ai partigiani - parte la strada per la Valle Anzasca, con deviazione per Cimamulera, dove sorge la cappelletta della Pace distrutta il 14 ottobre 1944 dall'artiglieria tedesca, che voleva colpire una mitragliatrice dei garibaldini, uccidendo il partigiano Agostino Pasolini.
   Proseguendo sulla statale si arriva a Castiglione, dove nel febbraio 1945 alcuni militi della Brigata nera "Ravenna" trucidarono barbaramente il parroco don Giuseppe Rossi.
   Risalendo lungo la statale sino a Macugnaga- Staffa, di qui si raggiunge su mulattiera, oppure mediante la funivia del Bill l'Alpe Meccia, che il 22 ottobre 1944 fu teatro di un tragico eccidio.
   Una squadra di garibaldini fu sorpresa dai nazifascisti e sotto il fuoco avversario rimasero nove partigiani e la giovane moglie di uno di essi, in stato di gravidanza; un cippo all'Alpe Meccia ricorda il fatto e ogni anno, a fine settembre, ha luogo la commemorazione.

La lapide nei pressi della Cappella della Pace a Cimamulera, sul luogo dove il 14 ottobre 1944 cadde Agostino Pasolini, colpito da una cannonata tedesca
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