Si è concluso il primo dei viaggi del Concorso regionale di Storia contemporanea 2015/16. Ecco il bel pezzo scritto in merito da Marco Travaglini

Trenta studenti di sei istituti superiori piemontesi hanno partecipato dal 27 aprile al 2 maggio al viaggio studio in Bosnia Erzegovina, promosso dal Consiglio regionale – Comitato Resistenza e Costituzione – in collaborazione con la Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale. Il viaggio rappresenta il premio per gli studenti che si sono distinti nell’annuale progetto di storia contemporanea sui luoghi della memoria. I ragazzi accompagnati dai loro insegnanti e dallo storico Elena Mastretta, provenivano dall’Istituto “Gioberti” e  “Monti” di Asti, dal Liceo Scientifico “Cavalieri” di Verbania, dal Liceo Scientifico “Marie Curie” di Pinerolo, dall’Istituto Superiore “Balbo” di Casale Monferrato e dall’Istituto “Vallauri” di Fossano.

Il viaggio ha fatto tappa in alcuni dei luoghi simbolo della tragedia del conflitto nella ex Jugoslavia. In particolare gli studenti hanno visitato Mostar, Sarajevo con il percorso al Museo del tunnel dell’assedio e Srebrenica con visita al Museo di Potocari e all’edificio ex sede dei caschi blu dell’Onu.

Mostar è la capitale non ufficiale dell’Erzegovina. Durante il conflitto è stata oggetto di bombardamenti e assedio che hanno causato immensi sofferenze alle popolazioni locali. Il ponte di pietra del XVI secolo, fu distrutto il 9 novembre dal fuoco di un mortaio croato. Nel 2004 ne è stata completata la ricostruzione, contestuale al recupero dell’intera città vecchia, che è stata iscritta dall’UNESCO nella lista dei siti dichiarati Patrimonio dell’umanità.

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>   Il massacro di Srebrenica fu un genocidio e crimine di guerra, consistito nel massacro di migliaia di musulmani bosniaci nel luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić nella zona protetta di Srebrenica che si trovava al momento sotto la tutela delle Nazioni Unite.

>   È considerato uno dei più sanguinosi stermini avvenuti in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale: secondo fonti ufficiali, le vittime del massacro furono 8.372, sebbene alcune associazioni per gli scomparsi e le famiglie delle vittime affermino che furono oltre 10.000.

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>   Sarajevo è la capitale e la più grande città della Bosnia-Erzegovina. Tra il 1992 e il 1995, ha sofferto più di tre anni d’assedio da parte delle forze serbo-bosniache. A causa dell’inizio della guerra in Jugoslavia, il 6 aprile 1992 la città venne accerchiata ed in seguito assediata dalle forze serbe. La guerra ha portato distruzione su larga scala e una fortissima percentuale di emigrazione. L’assedio di Sarajevo è stato il più lungo assedio nella storia bellica moderna. Per contrastare l’assedio, l’aeroporto di Sarajevo fu aperto agli aerei delle Nazioni Unite alla fine del giugno 1992. La sopravvivenza della città da allora dipese in larga parte proprio da questi aerei. Il tunnel di Sarajevo, che univa la città all’aeroporto, completato a metà del 1993, permise ai rifornimenti di raggiungere la città e alla popolazione di scappare.

>   Tra i beni culturali maggiormente devastati dal conflitto si rammentano la Biblioteca Nazionale ed Universitaria, che era il monumento più rappresentativo dell’architettura pseudo-moresca del XIX secolo, il “Museo di Stato della Bosnia-Herzegovina” e la Moschea di Gazi Husrev Beg (del XVI secolo).

 

Sul sito del Consiglio regionale è stata pubblicata la foto gallery del viaggio in Bosnia (www.cr.piemonte.it … nell’home page cercare “Gallerie fotografiche” )