Riportiamo de seguito il testo di Marco Travaglini relativo all’edizione 2016 del premio. A fondo pagina l’invito alla premiazione, fissata per il 26 novembre prossimo alle ore 15.

Sabato 26 novembre verrà assegnato il premio letterario “Della Resistenza” – Città di Omegna , il più importante premio letterario italiano dedicato alla lotta di Liberazione. La manifestazione si terrà alle 15.00, presso il “Forum” della città sul lago d’Orta  dov’è nato Gianni Rodari. L’ambito premio letterario, quest’anno, va a  Massimo Cirri – conduttore radiofonico e autore teatrale –  per “Un’ altra parte del mondo” (Feltrinelli,2016). Il libro narra la storia straziante di Aldo , figlio di Palmiro Togliatti e di Rita Montagnana, affetto da seri problemi di salute mentale. Una storia di solitudine, timidezza e gentile follia. Il romanzo di un uomo che non ha lasciato memoria in un mondo pieno di memoria. Dopo i funerali del padre, nel 1964,  “Aldino” non apparve più in pubblico, vivendo con la madre. Nel 1979, scomparsa anche Rita Montagnana, Aldo venne “preso in consegna” dal Partito comunista. Fino alla morte, nel 2011, a ottantasei anni, visse in una casa di cura, Villa Igea, a Modena. In clinica, per via di quel cognome pesante, nei documenti c’è scritto solo “Aldo”. E’, come narra Cirri, “ un paziente “bravo”, legge romanzi in francese e in russo, compila la “Settimana Enigmistica” che, insieme alle sigarette Stop, gli porta un militante del Pci, Onelio Pini. Lo va a trovare due volte alla settimana, e nell’89 tocca a lui informarlo che l’Unione Sovietica non c’è più”. Una notizia che fece dire ad Aldo Togliatti “Non ci credo”. Una scelta coraggiosa, quella della giuria, che ha voluto premiare una storia tanto importante quanto poco conosciuta. L’altro premio – l’ “Omegna Giovani” –  scelto da una giuria di studenti delle scuole medie superiori, è andato a  “Storia vera e terribile tra Sicilia e America” di Enrico Deaglio (Sellerio,2015). L’autore, noto giornalista, indaga sul linciaggio di cinque italiani avvenuto a Tallhula, in Lousiana, il 20 luglio 1899. Come accaduto a 4-5mila neri nel ventennio a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento nel profondo Sud degli Stati Uniti, i 5 furono braccati, feriti a fucilate e poiappesi, chi al pioppo della prigione, chi a ganci da macellaio, davanti a “una folla ordinata e calma, ma molto determinata”, come ebbe a scrivere un giornale locale dell’epoca. I loro corpi ormai sfatti furono esibiti sul marciapiedi della stazione ferroviaria, monito ai nuovi arrivati. Erano tutti siciliani di Cefalù, fruttivendoli, 23 anni il più giovane, tre erano fratelli, di cognome Defatta. Una storia dolorosa e terribile di “migranti” come tante ancora oggi affollano le cronache quotidiane. “Il premio letterario “Della Resistenza” Città di Omegna, nata nel 1959,  intende segnalare un’opera di narrativa, poesia o saggistica, di recente pubblicazione in Italia, che, coniugando valori letterari e impegno civile, abbia dato risalto a una delle questioni fondamentali del nostro tempo”, afferma Alessandro Buzio, assessore alla cultura di Omegna. Dal 1959 al 1974, il premio rappresentò un appuntamento alto della cultura italiana e internazionale. Dopo una lunga  “pausa”, nel 1995, il Premio venne ripreso in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione in Italia, con un’edizione straordinaria che ha visto vincitore “Appunti Partigiani 1944-1945” di Beppe Fenoglio. “Nato da un incontro tra l’allora sindaco Pasquale Maulini con Cino Moscatelli, Mario Soldati e Mario Bonfantini – ricorda ancora Alessandro Buzio – in tredici successive edizioni vide la collaborazione di prestigiosi nomi della cultura italiana. Della Giuria fecero parte scrittori e intellettuali importanti. Tra i tanti si ricordano Guido Piovene, Mario Soldati, Carlo Salinari, Paolo Spriano, Gianni Rodari, Cesare Zavattini, Rossana Rossanda, Orio Vergani, Raffaele De Grada, Italo Calvino, Franco Fortini”. La città, insignita della medaglia d’oro per la lotta partigiana – negli anni –  ha avuto l’onore di premiare personalità del calibro di Jean-Paul Sartre, Gunther Anders, Frantz Fanon, Camilla Cederna, Alexandros Panagulis e più recentemente Gherardo Colombo, Tahar Ben Jelloun, Vincenzo Cerami e Roberto Benigni, Ryszard Kapuscinski, Nuto Revelli, Guido Crainz, Susan Sontag, Angelo Del Boca, Roberto Saviano, Boris Pahor e Marco Paolini, Massimo Zamboni e molti altri autori di fama internazionale.

 

Marco Travaglini

L’invito: invito_premio16