Quando:
15 Febbraio 2025@16:30–18:00
2025-02-15T16:30:00+01:00
2025-02-15T18:00:00+01:00
Dove:
Fondazione Marazza Borgomanero
Viale Marazza
5
Costo:
Gratuito
Contatto:
Fondazione Achille Marazza
0322.81485

Le ultime fasi della Seconda guerra mondiale e la firma del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio del 1947 rappresentano l’inizio della “catastrofe” dell’insediamento storico del ceppo nazionale italiano nei territori dell’Alto Adriatico orientale. Oltre mezzo milione di individui costretti a scegliere tra la nazionalità italiana e di conseguenza obbligati a lasciare quelle terre, oppure diventare una minoranza all’interno della Jugoslavia federativa dove un posto di rilievo nella società è destinato alle sole componenti slave. I “rimasti” sono gli italiani che non optano per la madre patria e che diventando dall’oggi al domani cittadini Croati o Sloveni, finendo per essere inglobati nelle strutture politiche e amministrative del nuovo regime socialista. Nonostante una parvenza di autonomia garantita dalle leggi e dallo spirito di fratellanza, gli italiani saranno sempre controllati a vista dalle autorità comuniste. Antonio Leone, studioso dell’esodo giuliano-dalmata nel novarese, illustrerà per la Giornata del Ricordo 2025, le motivazioni di chi scelse prima con caparbietà e poi con disillusione, di rimanere nei luoghi dove era nato e dove affondavano le proprie radici. All’opposto dei “rimasti” ci sono gli “andati”. Per anni due mondi distanti e inconciliabili nonostante i vincoli di sangue, di cultura, di lingua e tradizioni. Sarà la normalizzazione dei rapporti tra i Italia e Jugoslavia a partire dagli anni sessanta ad avvicinare pezzi di famiglie e vecchie amicizie, avvicinamento completato con la svolta democratica di Croazia e Slovenia.