la biblioteca Civica Carlo negroni di Novara promuove, per il terzo anno consecutivo, La biblioteca
è anche tua!, una serie di incontri  nella “SEZIONE NOVARESE”. Negli appuntamenti calendarizzati per il primo trimestre 2016, il 31 marzo alle 18.00 verrà presentato, a cura del direttore Scientifico dell’Istituto Storico, l’ultimo libro di Marco Travaglini, “Bosnia,l’Europa di mezzo.Viaggio tra guerra e pace, tra Oriente e Occidente”.

Travaglini-2131-1024x768 Travaglini, nato a Baveno, è funzionario della Regione Piemonte ed è stato a lungo attivo in politica. Ha scritto per L’Unità, Il Riformista e La Prealpina. È stato tra i fondatori del periodico Il VCOe da anni cura una rubrica sul settimanale Eco Risveglio. Ha pubblicato molti libri di saggistica e di narrativa, in particolare per le Impremix edizioni Visual Grafica. La prefazione del test è stata scritta da Gianni Oliva, l’introduzione da Donatella Sasso.Dalla scheda del libro: copertina travaglini

Vent’anni fa finiva la guerra in Bosnia, lasciando cumuli di macerie e tanti, troppi morti. Questo reportage racconta la pace che ha fatto seguito alla guerra in Bosnia Erzegovina. Una pace imperfetta, fatta di prevaricazione e di giustizia negata, di dolore e di speranze strappate via dal disastro di una quotidianità spesso fatta di umiliazioni e privazioni. Ma narra anche la vicenda di tante persone e la storia di un innamoramento, quello dell’autore per la Bosnia, e di un profondo desiderio di capire non solo le ragioni del conflitto, ma anche la forza enorme che permette al popolo bosniaco di non scomparire. “Marco Travaglini ha scritto un taccuino di viaggio pieno di partecipazione emotiva, attento a cogliere i luoghi, i personaggi, le storie individuali e collettive; ma ha anche scritto un libro pieno di spunti per riflettere sul presente, per comprendere che ogni crisi ha le sue specificità e, insieme, i suoi denominatori comuni. Un bel modo – secondo Gianni Oliva, uno dei più autorevoli studiosi del Novecento –  per fare ‘storia del passato’ facendo contemporaneamente ‘educazione al presente’”. Anche per Donatella Sasso, scrittrice e storica dell’Istituto Salvemini “questo libro costituisce una narrazione unitaria in grado di raccordare il tempo di guerra con il presente, gettando semi di speranza e rinsaldando frammenti di memoria”. Discorso importante perché la guerra di Bosnia ci ha lasciato tante lezioni ma due, attualissime, vanno ricordate. La prima riguarda l’atteggiamento della comunità internazionale: la pace non si mantiene inviando truppe di peace enforcing a occupare un Paese in fiamme; la pace si mantiene intervenendo prima dell’irreparabile, aiutando i Paesi in difficoltà a risollevarsi, disinnescando le tensioni che generano conflitti. La seconda lezione è la propaganda. Va prestata grande attenzione alle parole e al loro uso, soprattutto da parte di chi ha responsabilità e visibilità pubblica. Gli odi etnici hanno trovato alimento nell’uso disinvolto delle accuse e delle ingiurie. Ci sono analogie inquietanti con i linguaggi dei nostri giornali. Anche per questo “Bosnia, l’Europa di mezzo” è un libro utile, importante che, oltre a  far conoscere e riflettere, aiuta a non dimenticare che vent’anni fa tornavano nel cuore dell’Europa, a qualche chilometro da casa nostra, i campi di concentramento, gli assedi alle città, il genocidio e i profughi. Molte domande sollevate da quelle guerre sono rimaste aperte, e molte lezioni rimangono ancora da capire. Perché le guerre in ex-Jugoslavia non parlavano del loro passato nei Balcani ma del nostro futuro in Europa.

Nell’immagine in evidenza, il ponte di Mostar