presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Prime formazioni
- Formazione Massiola
- Brigata Patrioti Valstrona
- Formazione Valdossola
- Brigata Cesare Battisti
- Formazione Giovine Italia
- Dopo Megolo
- Formazione Redi
- Divisione Alpina F. M. Beltrami
- Formazione Valtoce
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Formazione "Giovine Italia"

   La "Giovine Italia" cominciò la sua attività poco dopo l'8 settembre nella zona di Miazzina, ma nel mese del febbraio 1944 il gruppo, che contava una trentina di giovani, si installò con poca prudenza nel vecchio alberghetto del Pian Cavallone a 1500 metri, un luogo troppo esposto e facilmente individuabile. In marzo, tramite il Comitato di Liberazione Nazionale di Varese, fu raggiunta da un certo maggiore Biancardi che ne divenne in breve il comandante. Molto contrastato, il suo comando durò però poco tempo, e fu a quel punto che un coraggioso operaio, Alfredo Labadini "Guido il Monco", prese il comando.
   Il 21 maggio 1944 la banda venne attaccata dai fascisti della legione "Tagliamento" istruiti e guidati dalla spia Antonio Aspes al Pian Cavallone. Superti invitò allora i comandanti della "Giovine Italia" e della "Cesare Battisti" in Val Grande per proporre la fusione di tutte le formazioni del Verbano sotto il suo comando. Nel frattempo "Guido il Monco" lasciò il suo posto di comandante al tenente Rolando.
   Alla vigilia del rastrellamento di giugno 1944, la "Giovine Italia" contava ormai oltre ottanta uomini, per la maggior parte giovani provenienti dalla zona di Verbania e dall'alto milanese. Alla fine di maggio, con i superstiti di una formazione distrutta in Lombardia, la 10ª Brigata Garibaldi, era giunto anche un altro ufficiale, Mario Flaim. Rolando, con l'aiuto di "Guido" e Flaim, riuscì a riorganizzare la formazione proprio nel periodo della sua maggior crescita, ottenendo anche un passabile grado di disciplina. I distaccamenti della "Giovine Italia" vennero sistemati ad Alpe Cavallotti, Alpe Pala, Caprezzo, con il comando al rifugio del Cavallone.
   Il rastrellamento ne segnò la sorte. Con la morte di Flaim, infatti, assieme con alcuni elementi della "Cesare Battisti", la "Giovine Italia" confluì nella 85° brigata Garibaldi "Valgrande Martire".
   Nel marzo 1945 la brigata, unendosi alla divisione "Piave", costituì la divisione "Flaim" comandata da Armando Calzavara "Arca" e con Mario Muneghina come commissario politico.

Rifugio al Pian Cavallone bruciato dai fascisti
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